Stefania Di Lino, avevi lo sguardo stupito

avevi lo sguardo stupito / di chi ruba i giorni alla vita / livido eri nel sangue troppo fluido uscito dall’ago / sparso a macchie sotto la pelle / inciampavi sui tuoi piedi / e cadevi con un tonfo d’animale sul pavimento / rimanevi tramortito / atterrito da chissà quale visione / o tormento,
[lungo ormai è l’elenco / delle assenze presenze che aleggiano nell’aria / muovono le tende / sei fumo alto ormai / mescolato a spore / di questo siamo fatti noi / dall’innocenza nati: / siamo i figli dello stesso vento],

(Da Il corpo del padre, Edizioni Progetto Cultura 2021)

Stefania Di Lino, quale stupida indomita fretta è quella di andare?

quale stupida indomita fretta è quella di andare? a quale sordo richiamo risponde la notte? / quale ombra cela questa lurida luce del giorno?,
[sono un’onda che si sta ritirando / sono un’onda che non ritorna / c’è qualcosa nella vita / e nelle unghie / c’è l’inesorabile che sfalda],

(Da Il corpo del padre, Edizioni Progetto Cultura 2021)

Stefania Di Lino, (prova n.1)

ne sei capace? /
a scavalcare muri/ e proiettare lo sguardo altrove/ a riabilitare parole in punta di lingua/ [e di matita] / a renderle precise/ come rasoi affilati / e tagliare tutt’intorno alla ferita/ pulire/ scrollare da corpi estranei / dai residui detriti/ scollare bene i lembi/ disinfettare con la saliva/ ricucire il tutto e non esporre al sole/ [non ancora] / ma accarezzare/ solo accarezzare /
a lungo,

 

(Inedito)

Stefania Di Lino, [ho scritto una storia a lieto fine]

[ho scritto una storia a lieto fine]

si girava nel fuoco delle parole / per bruciarne i lacci / ed era allora / un’altra facoltà dell’esistere / c’eravamo salvati / seppure un po’ feriti / c’eravamo salvati / da colpi bassi e da sguardi abrasivi / da veleni nascosti in lingue bifide / e da pensieri lavorati male / per mancanza di materia prima / io chiusi in ogni caso il cerchio / /

[lo chiusi perché era tempo]//

cambiai osservatorio e postura / stesa sul prato / al lato delle fragole  / osservavo il buio e parlavo al vento /[e c’eri tu che cercavi la mia mano / e c’eri tu che mi premevi sul ventre]/ e poi buio e silenzio / in un tempo disteso e senza clausole / stretti nell’abbraccio / finalmente interi /ad osservare il passaggio delle lucciole

 

(inedito)