Davide Albanese, Elisoccorso

Elisoccorso
Confitto nel cristallino
dello stralunare appaiati
dentro scolopendre
dalla testa incidentata
ti volevi qualcuno
ma molto prima
diverrai qualcosa
denunciandomi alla polizia delle carriere
la cui scure saggia quercia e tiglio
spartito fra i tabaccai Shanghai
il legno del tempio,
il dio rimpatriato.
E margherite in miseria
non si colgono da sole,
così estirparti significa macchinare
visionare una terra sempre uguale,
intendersi soluto pure arresi al sole
in brani esangui nel freon alogeno
spezzavamo i coiti un vespro immortale
amore, qui dove beccheggio nemmeno
l’elisoccorso Montenegro può qualcosa.

 

(Da Argot Diossina, Italic 2017)

Davide Albanese, Idioletto cosmo diossina

Risperdal meccano dei cieli
divorziato da mia madre
quindici anni prima
che neonate icone di niveo niente
ci confiscassero il canto
seduto a battezzare paralisi
a menarselo
sul laminato rovere
questo giorno di festa,
se Giano desidera,
ecco, qui non giunse
il Canone ad adottarci per tempo,
non proprio Harold,
e adesso chiediamo scusa
per il seme rappreso
nella crepa del parcheggio Eurospar
idioletto cosmo diossina,
chiediamo scusa.

 

(Da Argot Diossina, Italic 2017)