Dalle foglie rinasceva la vita, ma un giorno
hanno attaccato in forze, con spot e cannonate,
per devastare
l’asse cigolante della terra, l’umana verità:
il picchio della stazione è morto, le vetrine
esplose, il municipio sbranato.
A che scopo? Era così bella l’erba fiorita,
le pianure epocali, i ragazzi in cammino.
Non c’era ragione. La lingua ora è nel panico,
le strade sventrate, i palazzi e il cielo
un unico ammasso di macerie.
Il potere è in mano loro. Vogliono che viviamo
senza più orecchi, cervello, sentimento,
alla prima ribellione scatenano le armate
della barbarie e della solitudine,
dai virus alla folgore, non risparmiano
corpi tanto inermi, come li volle il Signore,
la bontà della vecchiaia, le ragioni
dei poveri, l’illibata bellezza
di una donna che ansima mentre partorisce,
ogni giorno, ogni ora,
le nuove ondate del mondo.
(Da Minimo umano, Marcos y Marcos 2020)