Andrea Mella, Per dispetto

Io credo che lo facesse per dispetto:
dire male alla madre, bestemmiare quasi
e avere il collo gonfio nell’atto di urlare,
quell’urtare l’aria attorno col braccio, braccare
l’atmosfera a bocca larga e lamentarsi.
Ma sapeva abbracciare
restava per ore attaccato, una morsa
e prendeva le parole della madre
le rivoltava, le vomitava, le cercava
dentro un cunicolo di capricci svaporati.

L’acquaragia la bevo, non la uso per i pennelli.
La madre gettava via il rossetto e metteva
un grido sul volto, più stretto del grembiule
che portava sempre, da domenica a domenica.

L’acquaragia è un solvente
io risolvo
tutte le equazioni
faccio io, come voglio.

 

(Da Il misantropo dei Sargassi, Edizioni del Foglio Clandestino 2018)

Andrea Mella, Nomadi possono essere solo gli sguardi

Nomadi possono essere solo gli sguardi.
Le carezze bagnate dalla pioggia furono
poltiglia destinata a seccarsi nel mezzogiorno.
Quell’acqua senza sale, dal cielo, abbandonata
in rivoli, incapace di misurare la sete; acqua,
dal cielo, senza santi, stinta.
Fummo spiriti fuggiaschi,
quasi d’anima catafratta,
fino a trattenere gli sbadigli.
Nessuno disse come il ponente scappasse
nudo, a destra, dietro l’evidenza dello scoglio.

(Da Il misantropo dei Sargassi, Edizioni del Foglio Clandestino 2018)