Di fronte alla casa di campagna
arriva ogni mattina un uomo semplice
a coltivare il suo orto, annaffiare il suo giardino antico.
Il vecchio suocero non ce la fa più
gli ha lasciato in cura questi terrazzamenti
di pietre e terra rossa, cretosa
e due zucche lunghe secche svuotate
che erano le sue borracce.
E’ una vita nuova, per l’uomo semplice
in un’altra faceva il tubista nella raffineria di petrolio.
Adesso siede, nelle ore più calde,
sopra un gradino antico dell’Appia romana
guarda nel vento, respira con calma
l’aria che smuove appena
le lance argentate degli ulivi.