Sempre più prevale l’altro
fuori se stesso: piedi ferrati svicolano
i comandi del cervello, corrono disamorati
dietro logori tornei quotidiani, scalciano sotto il carrello
nei supermercati. Manopole e bracciali si snodano male
lubrificati in benedizioni e divieti, parole senza permesso
prendono il largo dalla strozza, vele gonfie d’aria che risale
la grancassa della barbozza. È oramai il fittavolo d’una struttura
dismessa, pulcino meccanico imbozzolato dentro il guscio
dell’elmo – in ruggine tutto il resto, solo lo culla
e riconforta un sogno sciocco di gloria: quando
il pigolio di latta contro il nemico rio
annuncerà il fragore epico del crollo
della catafratta sull’impalcatura
di nulla che la sopporta.
(Da Pietra e Farfalla, Ladolfi Editore 2019)