Mario Famularo, Le cose che non nomini

le cose che non nomini
e non vedi
non esistono

gli oggetti e le creature
per un tratto
si distinguono

e se poi, figlio, si rivela falso?

benedetto inganno
che sfumando sovraccarica
le nostre intimità

della crepa sanguinante
non dirò la dispersione

ma solo l’occorrenza
di annientarsi nel contagio
della contaminazione

 

(Da Favete Linguis, Ladolfi Editore 2019)