Le parole che ho detto
È capitato a volte d’incontrarle
A distanza di tempo.
Stavano alcune nell’indifferenza
A bere al tavolino d’un bar.
O nude come corpi – altre
Mendicavano un destino
Sotto i portici della stazione.
Pure le ho sorprese a rincorrere lucertole:
Provai a chiamarle
Ma si nascosero dietro una siepe
Con sollievo delle loro prede.
Allora capii che bisogna lasciarle andare
Le parole.
Che una volta annunciate
Appartengono a se stesse: ipotesi
Che non dimostrano più
Il teorema delle nostre illusioni: tracce
Di ciò che solo sapemmo essere.
(Da Formicaio barocco, Montedit Edizioni 2004)