Fosca Massucco, Oggi è martedì

Oggi è martedì – nella quiete ascolto
i tarli masticare,
gli schiocchi ultimi dei ceppi.
Temo le parole come il luppolo
aspre, ruvide le cime. Con me
sta l’anima della faina,
i denti puntuti dentro le uova
e dei coniglietti in affanno
restano solo crani,
minuscole orecchie a terra.
Oggi è martedì – la bruma bassa
mozza le colline, galleggiano
le cime nella laguna e tutto qui
possiede un’aria anfibia, sterile
come il tutolo,
decisiva.
Si tuffano i bufoni grassi –
tra riva e ripa inutili
al contraccolpo dell’acqua,
oscillano i nodi dell’equiseto –
mi scruto severa tra i gusci
di mandorla spaccati dai topi.

 

(Da Secolo Donna 2017, Almanacco di poesia italiana al femminile, Macabor Editore, a cura di Bonifacio Vincenzi)

Fosca Massucco, Non c’è differenza con il carro bestiame

Non c’è differenza con il carro bestiame –

ritorno inanime dal mattatoio,

lo scivolo lieve sull’anello cittadino.

L’aria si sperde tra le camere del cassone

con la compiutezza ineluttabile

del vuoto – smarrisce gli odori nel cammino,

non oscilla al fiato di condensa.

 

Sono il giusto, ripetevi, getto in mare

cavallo e cavaliere – con bracci d’equilibrio

ondeggio intonando l’eterofono

e accordo l’assoluta inconsistenza.

Per te sono il sentiero –

spazio tra via e banchina,

il compiuto accomodamento

del vilucchio alla tua terra.

 

D’improvviso domandavi: “Com’è il vuoto

visto da dentro?

 

(Da Per Distratta Sottrazione, Raffaelli Editore 2015)