Giovanni Baldaccini, Ad ogni battito di una campana breve

Ad ogni battito di una campana breve

Nessuno mi venne a visitare a quell’ora di notte
e questo fu l’inizio di un’abitudine.
Non era facile individuare gli uccelli tra le nuvole e i vetri
e la pianura fino a dove il monte
chiude gli occhi del mondo.
Tanto valeva mettersi a dormire.
Nessuno mi venne a visitare a quell’ora del giorno
e nelle successive l’abitudine si consolidò.
Non era facile individuare il silenzio tra i tappeti
e lentamente rotoli di senno
tra una biblioteca e l’altra.
Questo fece sì che l’abitudine si arrotolasse su se stessa
e ai miei pantaloni senza piega.
Decisi di studiare il pomeriggio e le sue variazioni della luce
tra un’atmosfera e un’altra
e questo per l’abitudine fu un colpo decisivo:
ne persi ogni costanza.
Disabituato, mi fu difficile raffermare il pane;
fortunatamente lo fa da solo dopo ore isolate di digiuno.
Vacillammo, io e la mia testardaggine,
ad ogni battito di una campana breve
ma alla fine mi abituai.

 

(Inedito)

Giovanni Baldaccini, Le poche cose che so di lei

Le poche cose che so di lei
che poi non mi ricordo
come una nuvola adagiata
che ci sono caduto dentro
ma non mi ricordo
e vento non ce n’era
si restava appoggiati
e la sera una mancanza enorme
che di sera le nuvole scompaiono
e scomparivo.

 

(Inedito)