Marko Miladinović, Sono contento di essere tornato

 

(Da L’umanità gentile, Miraggi Edizioni 2017)

Marko Miladinović, A molti pesci in avvenire

libera è una prostituta
se dipendente statale
il sogno di un animale
nella piazza intorno a
una fontana una civiltà
di cui restano soltanto
gli schizzi d’acqua libertà
cosa sei libertà? non l’autista
né l’automobile il narratore no
sì la pubblicità di un’automobile
in questo verso io la metto
in garage libertà chiedi aiuto
i bambini giocano liberi di giocare
(che cosa ci stanno a fare?)
una farfalla diventa bruco
liberi gli uomini di non essere
uomini per obbedire di essere
capricciosi saltare in un abisso
con il paracadute liberi di cadere
senza sostegno vivere se non si vuole
volere non vivere la vita liberi
(di non esserlo) di non smettere
di pensare libertà ti invoco per
non finire ora che ho cominciato
che mi fai fare avevo chiuso
un verso fa ora devo riniziare
che mi fai dire ora che tutto
si è fatto contenuto non ti vidi
né nominai non colsi di te un’ombra
o il rilievo ma sempre fosti tu
per me un pesce nella rete giura
il mare non ha fondo ma io
ti presi alla riva ed è tardi ora
per toccare il fondo libertà
olio fritto in padella
una lisca libertà
ha punto l’ugola

(Da L’umanità gentile, Miraggi Edizioni 2017)

Marko Miladinović, Autoritratto dal busto in su

Si articola appena ciò che vedo
un oggetto si piega, una pianta secca
un insetto altrove, una parola
si rifiuta di essere – pronunciata
bivocchierto da bivocchiare
tra tavolo e bicchiere un bivacco
vivacchiare piaciuti e fomatigli
tra un foglio e la matita
ssh ssh schioccano le dita e un dito
non scocca
si tenta rompere ma si difende
l’appetinna come un appetito
disarticola le dita e le allea
in una mano il pettine
nell’altra la penna
mi vogliono ferire, ah!
È la gioia, un foglio
sulla faccia

 

(Da L’umanità gentile, Miraggi Edizioni 2016)