Adriano Padua, Fermo immagine muto

fermo immagine muto
prima ancora di dire
le parole importanti
destinate a restare
uguali

ricordare un po’ tutto
anche quello che non
hai vissuto per niente
un’insana passione

ci vorrà per potere provare
l’abitudine
che resiste oltre ogni
nostra rabbia

(Da Le parole cadute (segnali di cose a venire), Edizioni d’if 2008)

Adriano Padua, Lo stato di cose

– lo stato di cose
ridursi interiore e ripetere
il momento in effetti seguito
sconosciuto ed intanto
nel complesso indicarne lo schema
l’intervallo di tempo
le barriere e il disordine scritto
collegati
sulla pelle e alle forme
costruendo un difetto di spazio

 

(Da Alfabeto provvisorio delle cose, Arcipelago Edizioni 2008)

Adriano Padua, notte che è nero onirico uno zero

notte che è nero onirico uno zero
pregna di buio e macera materia
si chiude dietro gli occhi fiammeggianti
tronca le luci mentre il sangue canta

è inutile tentare sfuoca il dire
non ha sapore il suono nella bocca
non tocca le papille gustative
e guasta l’alito e l’istinto il nome
scordando la memoria che si altera
e stona nella storia in aritmia

non fiata la parola si rimane
a sanguinare tra gengive e lingua
nel fumo che si agita aleggiando
legata l’aria in gola a nodi e vincoli
e sbrana i brani in voci e suoni aridi
fottendoseli a morte nel silenzio

il termine è uno solo e non è ora

 

(Da La presenza del vedere, Edizioni Polìmata 2009)