notte che è nero onirico uno zero
pregna di buio e macera materia
si chiude dietro gli occhi fiammeggianti
tronca le luci mentre il sangue canta
è inutile tentare sfuoca il dire
non ha sapore il suono nella bocca
non tocca le papille gustative
e guasta l’alito e l’istinto il nome
scordando la memoria che si altera
e stona nella storia in aritmia
non fiata la parola si rimane
a sanguinare tra gengive e lingua
nel fumo che si agita aleggiando
legata l’aria in gola a nodi e vincoli
e sbrana i brani in voci e suoni aridi
fottendoseli a morte nel silenzio
il termine è uno solo e non è ora
(Da La presenza del vedere, Edizioni Polìmata 2009)
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