Somiglia a quello di una madre, il tuo bene
non così invisibile, eppure, com’esso, ubiquo e costante.
Fedele come una quercia, dalle salde radici secolari
e dai rugosi tronchi che odorano del maestoso profumo della mia prima casa;
sicuro, come il timore d’ognuno per l’ultima ora.
Se mostra di muoversi, è solo perché come la vela
indietreggia prima di offrire il petto rigonfio;
se fermo, non evapora e non si prosciuga
con l’uso prolungato dei tuoi baci sulla pelle
degli sguardi, anche tenuti a distanza
della me reticente che avanza
nell’intrico di dubbi che t’affretti a fugare.
Da te, i tornado imparano a non esitare
e le maree sanno come fare
a smuovere e a scalfire ciò che sembra incorruttibile.
Sommergimi il tempo prima di te;
le sue ombre sottili s’allungano ancora,
snodandosi in fragili incertezze eterne.
(Da Perielio, Edda Edizioni 2020)