Domenico Arturo Ingenito, Quando al mattino sento le voci vostre

Quando al mattino sento le voci vostre
rifluire dal basso, odore di caffè
le luci piene del giorno veritiero
– la vittoria del legno sopra l’acqua –
non temo più il senso della fine;
e la bellezza dei vostri capelli
miele d’azzurro carbone innamorato
mi riporta alle campane virili del mezzodì
quando da casa di Carmen a finestre aperte
Tommaso è fratello del sole
e io cammino nelle sue scarpe
ché mi portino in dono la sincerità della sera.

(Da Poeti della lontananza, a cura di Sonia Caporossi e Antonella Pierangeli, Marco Saya Edizioni 2014)

Herberto Hélder de Olivera, Non so come dirti che ti cerca la mia voce

Non so come dirti che ti cerca la mia voce

e l’attenzione comincia a fiorire, quando avanza

la notte splendida e vasta.

Non so cosa dire, quando a lungo i tuoi polsi

si riempiono di uno stupendo brillare

e ti scuoti come un pensiero appena sovvenuto.

Quando, all’inizio del campo, il grano acerbo

ondula toccato dal presentimento di un tempo distante,

e nella terra che lievita gli uomini intonano la vendemmia

-io non so come dirti che in me cento idee

ti cercano.

 

Quando le foglie della malinconia si raffreddano con astri

accanto allo spazio

e il cuore è un seme inventato

nel suo fondo buio e nel suo turbine di un solo giorno,

tu trascini i sentieri della mia solitudine

come se la casa intera ardesse poggiata sulla notte.

-E allora non so cosa dire

accanto alla tazza di pietra del tuo silenzio così giovane.

Quando le creature si svegliano nelle lune spaventate

che a volte precipitano in mezzo al tempo

-non so come dirti che in me la purezza

ti cerca.

 

Durante la primavera intera e i trifogli aperti,

l’acqua soprannaturale, il lieve e astratto

scorrere dello spazio –

e penso che dirò qualcosa pieno di ragione,

ma quando l’ombra cade dalla curva impaziente

delle mie labbra, sento che mi mancano

un girasole, una pietra, un uccello – un qualcosa di

straordinario.

Perché non so come dirti senza miracoli

che dentro me sono il sole, il frutto,

la creatura, l’acqua, il dio, il latte, la madre

l’amore,

che ti cercano.

 

(Traduzione inedita di Domenico Arturo Ingenito)