Corrado Aiello, Un giorno scriverò della penna

Un giorno scriverò della penna
Offesa, umiliata, sputtanata
Ancora dalle tribù agelaste
Del verso ridicolo e abbrutito
Fin troppo falso, severo e insulso
Fasullo o semplicemente brutto
Al cuore freddo, alla mente opaco.
Non me ne voglia il critico, il savio
Il professore, quello scrivente
Comune privo di gusto e grazia
Che il filosofico osanna, poi
Il genio altrui misconosce e ammazza.
Del pari eviterei anche lo sciocco
Il rozzo, il goffo, lo stereotipo
Sciancato del nevrotico illuso
E disperato, devoto al manico
Di scopa (che non vola e non lava).
Soprattutto mi terrei lontano
Dalla femmina ribelle e santa
Che fiera lotta però non sfoga;
Dai giullari astemi e originali;
Dai precari tronfi dello spirito;
Dai violinisti senza violino;
Da tutti quei vili e quei meschini
Slavati, venduti, riciclati
A un’arte che lodano e non amano
L’odiano, sì, senza disprezzarla.

(Inedito)

Corrado Aiello, Il motivetto idiota (φ)

Appariva un ingresso, quando non si sa, via delle onde del buio.
Più che il nascere, si dirà, ricordava il fantasma di un evento.
Sveniva al momento presente, assente tra le mani di chi fa.
Prove tecniche in differenza di attorialità. E il suono continuo s’è fatto
Già
Rumore in-discreto: Da una galassia a una cella: Il decreto.
Né fuori né dentro, un cielo altro voleva.
E non fu volontà.

Dei nasi per terra, un odore di sangue, e tutto non va.
Al freddo colava il calore e il sudore del ma. Ma-ma.
Un altro buio che niente sarà.

Rotolavano i dadi, rotolavano ancora di qua
E di là:
( In acqua )
Due poggi e due pagine, e un’altra novità.

Era verità ignara di se. Era l’accento
Madido di sé –

Brandivano vendetta adesso le mani!

) Un peso secco (

E nel peso s’apriva infine un fonte d’alterità
Dispiegata
Spietata al sorriso
Della im-propria divinità –

( Dal vuoto-pieno al pieno vuoto )

Eccoti, dunque, idiotismo dell’identità.

Do-re-mi-fa-sol-la-si-chi-nol-sa

 

(Inedito)

Corrado Aiello, Tutte queste molecole

Tutte queste molecole
che s’aggregano e
si disgregano
in continuazione
senza un attimo
di fiato
a dirla, la complessità
dell’amore
si fa notte
a viverla
non viene più giorno

Corrado Aiello, In arte come in amore

In arte, come in amore, sospesi
Sempre andiamo – poco più che apprendisti –
Equilibristi, in bilico
Tra il miracolo
E il ridicolo

 

(Inedito)