Gilda Policastro, La verità è che i quattro salti in padella

La verità è che i quattro salti in padella
non so’ cattivi (all’oasi
della birra i due studenti, biglietto timbrato
proiezione esclusiva):
lo isolavo tra il dire senza dire
di Kircher, dei frammenti di Leopardi
tarantato
(che poi, m’interrogavo verificando la faccia,
di questo si fanno le vite, le cose:
incontri, chiamarsi, chiavare, per dirla con l’ES).
D’altronde sono tre le ipotesi: amicizia, relazione, intimità
e delle tre nessuna (verificata
la faccia ha troppi denti
o pochi, o non saprei sceverare il teschio,
l’origine, risalire, dei frammenti, i primitivi,
di te, quell’astratto che precede la verifica)
oppure la prima, a condizione
che sostenga passaggi,
fluttuazioni e sfumature.
Ma se fosse ancora il tempo – la colpa, dice C. –
di sperimentare (edificare no, ch’è tardi, o presto, e
la biologia finisce dove comincia l’evoluzione
dei costumi, o le opinioni,
a ricordarsi del presente stato):
iniziare, consumare, finire
la via che riporta
alla sentenza un pezzo per volta,
senz’alternative.
Astrazioni, distrarsi dal contesto e ricalcare il fare
metaoperativo: un oggetto che serve a qualcosa cui la
forma non rimanda, lo scopo senza la funzione
(verificare la faccia, a invalidare
ciascuna delle tre obbligazioni),
di più disorientarsi, finire senza cominciare o viceversa, tutto
scorrendo, limando solo le malattie,
proscrivendo la morte,
sconfessando il dolore (superando?),
ch’è fardello che ti accolli da troppo, e la vita,
quella degli altri, è fatta di cose piccole, leggere, buone,
di quattro salti in padella, non per dire

(Da Inattuali, Transeuropa Edizioni 2016)

Gilda Policastro, Antifrasi

Antifrasi

“La smetti di condurre un’esistenza in controluce, in [trasparenza
un’esistenza mutila di suoni, sottratta alla disponibilità
auricolare, povera (è heideggeriano) di mondo” – e per il [momento abbiamo
uno spunto. A seguire: ubbie, pretesti
la-serie-delle-cose-che-non-hai-fatto-o-che-non-faresti-mai
“dubito sia spendibile
in sede letteraria:
e comunque, dopo quel commento,
scordati la carriera universitaria!”

il futuro, quando non ci riguarda, crea allarmi di routine

(Da Esercizi di vita pratica, Edizioni Prufrock spa 2017)