Giorgio Vigolo, Sulla nuvola degli anni

Restano sulla nuvola degli anni
amati volti sopra il tempo illesi,
restano sopra la tempesta accesi
sull’albero maestro i fuochi santi.

Fra vita e morte io già li vidi infante
vegliare sulla mia febbre sospesi
con ansie luci: e del fanciullo antico
pare che ancora fremano gli affanni,

come in turbato sonno una ferita
duole ormai chiusa e i suoi rami recisi
gemere sente l’albero nel vento.

Così dei mali nostri, anche divisi
da tanta nube, durano al tormento
e a patire con noi restano in vita.

(da I fantasmi di pietra, Mondadori 1977)