Qui dentro grandina oramai
e non arriveranno il tempo per
il giorno in cui.
Il presente è una goccia
e non ha imparato a cadere.
Il passato è pane raffermo, tavola nuda.
Il futuro: il centro esatto del lago.
La gioia che allargava il respiro non tornerà.
Restano
il fondo di cattiveria di un bicchiere scheggiato
i primi nodi dell’ultimo respiro
la modernità, il fango, un cuscino bagnato.
Poi le sillabe della vita disattesa
i nomi che è meglio non scrivere
le cose che è meglio non pensare.
(Da Chiamala febbre, Edizioni San Lorenzo 2020)
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