Dove i numeri sono piani e piani
sono mondi, vertigini attendibili
come zeri o silenzi appena nati
da preistoriche innocenze che guardano
senza tregua dai cespugli matematici:
un condominio di zolfo e lavanda
di nomi muriatici e scalinate
di innumerevoli porte girevoli
con mura passeggere e variabili
con passaggi a livello improvvisi
e qualche campanello di nebbia;
le macchine si vestono da uomini
e sfrecciano nella solitudine
dei campi, dove nessuno parla.
Parenti prossimi senza volto
soffiano sulle candele dei compleanni
nel fiato che avanza come un assassino:
entrano ed escono figure di marmo
con l’aria indifferente dei ciechi
e il trucco sbavato delle vedove.
(Da Viaggio Salvatico, Fallone Editore 2018)