Nell’attimo che rende indistinguibile
materia ed onda, quantità di moto
e sua frequenza: in quella fenditura
incongrua, in quella marca impresidiata.
Lì, tentare l’unione,
congiungere valva a valva
le mani che vi hanno smarrito un mare,
riannodare la voce al respiro.
E noi la lingua della divisione,
il suo dialetto incendiario
dove si parla un unico silenzio.
(Dalla silloge inedita Nel nome del padre)