Simone Corvasce, C’è sempre una nota sbagliata

C’è sempre una nota sbagliata,
sporcata, scordata, stonata.
C’è sempre una brezza d’aranci
a dirmi di stare sereno.
Ed ecco rintocca quel corno
inglese, in un petto di stagno.
Nei giorni aspettati da sempre.
Sognati con tutto sé stessi.
E sempre imperfetti, sbagliati,
sporcati, scordati, stonati.

(Da Algoritmi di scacchi e passi d’angeli, Nulla Die Edizioni 2021)

Simone Corvasce, Tardigrada

Non congelare il cuore
nel freddo più pungente,
essere ombra nel sole dei deserti,
nuotare tra le stelle
come delfini in mare,
nel mezzo d’un inferno nucleare
conservare la pace:
qualcuno lo direbbe onnipotenza
(e altri superpoteri).
Forse la nostra statura non supera il
decimo di millimetro.

(Da Algoritmi di scacchi e passi d’angeli, Nulla Die Edizioni 2021)

Simone Corvasce, Forse autunni di vetro

Forse autunni di vetro
giocano a martoriare
alberi abbandonati. Forse un fango
libidinoso brama
da un anno le sue foglie
e ne freme l’amplesso.
So che quest’albero aspetta il mio cuore
perché appeso marcisca insieme a lui.
La Terra è una col Cielo,
se vista da lontano.
Deserta. Senza l’uomo.
L’assenza abita il mondo.

(Da Algoritmi di scacchi e passi d’angeli, Nulla Die Edizioni 2021)