Antonino Contiliano, Le radici del passato

è tempo di uccidere l’Illuminazione
la luce che ci nasconde le stelle
la trasparenza degli assassini
il funerale della lingua dei sogni

farfalle vorrei tossiche i poeti
rane pescatrici in agguato e scanto
travestite e pronte all’inganno
la verità piegata dello straniero

code di rospo Heliconidae del tempo
la potenza del falso ha una verità
in loro i ricordi del futuro l’assenza
lo sguardo obliquo sul fisso dell’Idea

le radici del passato porgono il sisma
rizomi e vigili il guado e la danza
e terra di morte apparente l’Etna
il mio vulcano i suoi quasar di lava.

(Inedito)

Antonino Contiliano, Il desiderio

archivio inaccessibile, il desiderio
forma che forma che forma
e forcluso for che re fora

il re non c’è burla e urla
zeitgeist è serraglio a sera
e in cucina va con aglio e io

il cielo libera il reale, il piccolo
“a” ride quando divino balla
e orgia e sbaraglia e svia e via va

sbrina la testa di scasso lunare
cantalupo asintotico sgola l’onda
sonora dadi pianta e venti sfusi

 

(Inedito)

Antonino Contiliano, X, je sommes

a Eugenio Lucrezi

onda, o mia “x” io
fra le 2rocche sei

infinito distesa
con “y” e sonda

land siedi e semi
semo croma terra

in Sibilla die e dai
venti scendi e venti

zeitgeist dì a Cuma
e “z” vendi amante

beo liba teco e Lilibeo
e bali Ali così sveglio

immaginaria della notte
f(x) l’amante fotti e flotti

fantasma poi frequenza
quieta e arco fuggi lenta

tra sinistro e destro scoglio
sciacquio “x” EgaDio e addio

di cremisi il naso m’inscii
ed erga 3 – x, y, z – je sommes

mañana l’ardore che bagnai
con il mare, il sudore del sole

e qui frullio con-posai l’io a Eu-
­genio di Lucrezi “w” 1’eterotopia

 

(Inedito)

Antonino Contiliano, Il tempo che resta

insurrezione il tempo che resta
il che fare 17 Aprile Lenin 1917
danza d’astri eternità Blanqui

quasar l’esplosione non ha more
violenta fiorisce il vuoto e le ore
e qui e ora non ha pene in pena

flâneur culla disastri e choc
e dove infinito il debito profitta
a scacchi balla la parte maledetta

la felicità dépense fiori di lava
insonne rivoluzione a spasso
e il passo brigante e migrante

insepolto l’istante in rivolta
l’erezione coniuga ai confini
e quantico leva lava il debito

 

(Inedito)

Antonino Contiliano, Ammarare

a Fabiola Filardo

addosso e di gravità nudo-rosa
ondoso ammararti un tachione
di sogni scende vento solare
ai polsi toujours un clinamen

sgolarti (persa bava arsa) i fianchi
fibroso nella notte il desiderio
e d’ieri finirti montando le febbri
il desiderio delle alghe tra le cime
qui dove lo scoglio di Capo Boeo
un montar demente tra-monti
due racconta rocche rizoma
inquieto orgasmo e spasmi
e un sale sto di pelli impasto
non un cielo le cosce scala
ma una carne di scava e deliri
un pasto infedele e snodoso

stargate danzano le streghe
la luna marose naviga dune
le dune del deserto intorno
vagabondo…

un sciame d’ali nudo d’hiver
sciama la porta delle stelle
e giù una colata di vertigine
fughe hi-tech in lingua d’oc
e da te di te nate sver-gi-nate

a tramonto che più chiedere al tramonto
se non un balzo di scintille sulle onde
la danza di un sasso prima dell’affondo
e all’orizzonte della cala un guizzo rosso-fuso?

 

(Inedito)

Antonino Contiliano, Patibolo Globale

al mercato dei signori della guerra
una sentenza di morte collettiva
a giro dei muri della pace S.p.a.
e subprime di insicurezza quotidiana
condita con miele al napalm o
udite udite al bosforo bianco
e tante schegge di cluster bomb
con “taglia-margherite” o daisy
cutter per pizze e mut(-il-)azioni

exstraordinary rendention aerea
una riedizione della tortura, udite
l’umanità è in pericolo, il mattatoio
allora è in edizione ogni mattino
onnipresente maisma il terrorismo
dai, convinciti, veni vidi vici, ici
islamismo brucia e cinesismo
sono invisibili, la realtà è virtuale
il visuale ormai gode in paradiso

(Da OnDevaStar, Eureka Edizioni 2015)