Claudia Zironi, Cosa direte tra trent’anni di quest’onda

cosa direte tra trent’anni di quest’onda
che avanza e si ritrae, di quanto vi emoziona
attendere l’acqua, gelida sul petto
di quanto è deludente che mai vi raggiunga.
cosa direte di questa pietra così lucida
che non assorbe lacrima, di tanti sprechi di sogni
di alberi, di vini, di imballaggi colorati, di sorrisi
di parole, di respiri: veloci, profondi, audaci
nel nulla sperduti. cosa direte? dell’inesistenza
provata, colma e spietata dell’amico, vero
del morto, del vivo, della luce di dio.

(Da Not Bad (2019/2020), Arcipelago Itaca 2020)

Claudia Zironi, Sarebbe bello ricominciare

sarebbe bello ricominciare, io e te
ma proprio dall’inizio, da prima che
da prima dei se, da prima
che le foglie di due anni fa cadessero e
si disfacessero in un fango dorato che fa da specchio
ai pochi uccelli rimasti dalla migrazione, da prima che
non ci conoscessimo e non sapessimo che non ci saremmo
amati, da prima che il tuo amico ti lasciasse solo
una sera in cui avevi proprio bisogno di farti una bevuta al pub
da prima che io nascessi, che fossi concepita, che fossi solo
immaginata, da prima che nascessi tu, come una promessa
di eterna estate, da prima che le api e che il miele e che i fiori
da prima che i vulcani soli
abitassero il pianeta, da prima che dal caos
emergesse la luce. sarebbe bello ricominciare
immaginarci differenti, sorridere al pensiero
di vederci, di nulla chiedere e insieme andare
verso un quieto viale del parco a cercare
le nate margherite.

(Da Not Bad (2019/2020), Arcipelago Itaca 2020)

Claudia Zironi, Se tu fossi il vento io

Se tu fossi il vento io
starei ferma
tra le lavande di giugno, immobile
con abiti ampi, bianchi di bucati antichi
ti lascerei passare, aperta e sorridente
come scampata
alla storia, agli anni, alla fossilizzazione
degli ammoniti, ti lascerei entrare
sotto i cotoni nascosti, tra le pieghe della gonna
ti lascerei rubare ogni profumo – terra della terra
fiore di ogni fiore – vento mio, mio sole – ti donerei
questo nostro nuovo tempo passato.

 

(Inedito)

Claudia Zironi, Quando le luci si spengono

Quando le luci si spengono cominciano i sogni, si addolciscono i ricordi, prorompe il valore dei rossi. I tre papaveri al bordo della strada non ti hanno visto mai eppure… eppure loro splendono, e tu come buio sei vivo. Quando si spengono le luci cerchi le labbra e il corpo caldo dell’amante, specchio del senso, àncora al mondo, radice vegetale del letto, dagherrotipo dell’angelo insano. Beata la cecità dei vivi! diceva quel morto di mare – solo nel ricordo la verità del mondo, solo quando la tua luce sarà spenta mi incontrerai di nuovo. Bella e nera, sarò il tuo fiore grato, il ramo proteso, l’acqua benedetta dal perdono. Non avrò più paura. E tu, così vicino al cielo, sarai saldo.

 

(Inedito)

Claudia Zironi, Aiuto! mi sta uccidend “

Aiuto! mi sta uccidend ”
Un grido disperato è apparso
sul social questa mattina alle 8:30
L’ultimo messaggio dall’account
di una ragazza bionda. Ha totalizzato
entro le 8:40
67 like 150 cuori 50 faccine piangenti
10 faccine rabbiose 25 risate 3 commenti accorati
2 commenti ironici poi cancellati dagli utenti
1 commento a sfondo sessista.
Nei giorni successivi 583 commenti di cordoglio.

 

(Inedito)